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Spesso ci troviamo di fronte a scelte difficili e altrettanto spesso ci paralizziamo di fronte alle mille sfaccettature che genera ogni nostra scelta. È la paura di decidere ci blocca. Alle volte ci congeliamo nella NON scelta anche di fronte a situazioni che razionalmente sono banali. Purtroppo i nostri meccanismi di difesa preistorici tendono a prendere il sopravvento.


La paura è un'emozione primaria che ha lo scopo biologico di farci sopravvivere, di farci percepire le situazioni di pericolo, eppure a volte nasce anche quando non è necessaria. Perchè?

Le esperienze negative che abbiamo vissuto creano dei meccanismi di difesa inconsci che si riattivano di fronte a situazioni simili.

L'unico modo per contrastarle è quello di compiere scelte volutamente discordanti con quelle precedenti per fare in modo che il nostro subconscio si arricchisca di nuove esperienze e quindi crei nuovi meccanismi di difesa.


Cosa attiva la paura di decidere?


La vita è fatta di scelte, sembra una frase da biscotto della fortuna, ma un dato di fatto innegabile.

Ogni giorno ci svegliamo e iniziamo a scegliere, dalla colazione al confidare i propri sentimenti ad una persona, tutte scelte più o meno grandi. In genere le scelte vengono fatte per trovare beneficio, tutti siamo spinti a migliorare la nostra situazione, quindi ogni decisione ha lo scopo di renderci più felici, nel breve o lungo periodo.


Ma allora cosa attiva la paura di decidere?

 

Ci ne sono alcune scelte che ci mettono più in difficoltà di altre e sono quelle che fanno scattare in noi la paura di decidere.

 

Per esempio quando siamo di fronte ad un problema complesso, con numerose possibilità i cui vantaggi si assomigliano, si può creare confusione su quale sia la scelta più vantaggiosa da fare. A volte ci facciamo travolgere da queste possibilità, il tempo passa e noi ci troviamo nella ?non scelta? che è anche lei una scelta ma, una scelta sicuramente sbagliata.

 

L?aspetto più preoccupante è che l?essere impegnati costantemente ad affrontare decisioni critiche minori distrae e rende meno capaci di riflettere attentamente su quelle maggiori. Le vere ?decisioni difficili? sono quelle di cui noi conosciamo le conseguenze e ci rendiamo conto che dobbiamo scegliere cosa fare anche se la soluzione non sarà per forza vantaggiosa al 100%.


Per fortuna esistono poche situazioni di questo tipo e quello su cui dobbiamo concentrarci sono le emozioni che vengono attivate dalla situazione circostante quando dobbiamo fare una scelta e non lasciarci travolgere dalla paura di decidere. Spesso oltre alla paura arrivano la rabbia e la tristezza, in queste situazioni non è proficuo attuare queste emozioni con dei palliativi, ma è necessario concentrarsi sul perché si sono manifestate e sull?ascolto di sé.


Le decisioni difficili sono diverse dalle decisioni complesse, queste ultime mettono in campo le nostre capacità logico - matematiche, sono decisioni meno legate alle emozioni e più legate all?analisi la situazione nelle sue sfaccettature. Anche in questo caso la paura di decidere può bloccare la nostra scelta e tenerci fermi nella procrastinazione.


All?estremo opposto abbiamo le decisioni istintive: ?faccio quello che mi dice la pancia?. L?istinto è una risorsa, ma quando è attivato dalla paura può portare alla non azione. Quante volte ti è capitato di prendere una decisione per poi trovarti a fare l?opposto all?ultimo minuto per paura? Quante di queste volte ti è stato di giovamento e quante invece ti sei mangiato le mani?

Io sono una grande fan dell?istinto, ma mi rendo conto che bisogna saperlo usare.

Troppo spesso l?istinto e la paura di decidere ci tengono ancorati ad una realtà che è fatta di sopravvivenza e non ci permette di sperimentare la vita vera.


Quanti tipi di paura esistono?


Cominciamo dalla più conosciuta: la paura di sbagliare.

L?assurdità di questa paura è che spesso si presenta a chi non è in grado di fare le scelte più banali, come decidere dove andare in ferie quest?estate, mentre ne sembrano immuni le persone che devono prendere decisioni importanti.


Tutto sta nell?allenamento.


La paura di decidere svanisce quando ti accorgi che, anche se dovessi sbagliare, in realtà non succederebbe nulla di grave.

Se sbagli puoi imparare e decidere diversamente la volta successiva. Tutto qui.

L?importante è fermarsi e analizzare la situazione dopo aver scelto, qualsiasi sia la conseguenza.

Questo ti permette di guardare ciò che è avvenuto con calma e senza giudizio.


Paura di non essere all?altezza


Questa paura va a braccetto con la scarsa autostima. Il vero protagonista è il tuo giudice interiore, altrimenti noto come ?persecutore interno?. Scommetto che che ti affliggi con i peggiori insulti verso te stessa/o ogni giorno e questo non fa altro che alimentare la scarsa autostima e tiene vigile la paura di non essere all?altezza.


Come rimediare? Diamo un volto a questo giudice interiore, ti va?


Deve avere la faccia di qualcuno che proprio non sopporti, magari un cattivone dei film, oppure il collega dell?ufficio accanto. Questo ti permette di capire che quegli insulti non sono tuoi, non fanno parte di te e che è arrivato il momento di cacciarli.


Dopo che hai scelto che volto dargli, quando si presenta gli puoi rispondere a tono, lo puoi anche insultare, perché no?


Lui/lei te ne ha dette di ogni per anni, ora è arrivato il tuo turno. Divertiti nell?esplorare questa sensazione e vedrai che la paura di non essere all?altezza un po' alla volta diminuirà.


Paura del giudizio


La paura del giudizio è subdola perché fa parte di meccanismi sociali più che personali.

Noi non abbiamo alcun potere sugli altri e anzi dovremmo accettare quando agli altri non piacciamo o non sono d?accordo con noi.

Quali sono le sue reali radici? La paura del giudizio è l?anticamera della paura dell?abbandono: se non piaccio agli altri allora mi lasceranno da solo/a. La solitudine è una condizione che, a livello inconscio, è legata alla morte quindi: essere lasciati soli aumenta la probabilità di morire. Ti sfido a non avere paura.


La soluzione, in realtà, è un puzzle tra l'autostima (per questa abbiamo già la soluzione), e il circondarti di persone accoglienti ed empatiche. Frequenta il meno possibile persone che vogliono solo criticare o lamentarsi, so che sembra una banalità, ma è una strategia sottovalutata.


La paura dell?abbandono: non piaccio agli altri quindi mi lasceranno solo


Essere amati e apprezzati è una necessità primordiale per l?essere umano, però dobbiamo essere consapevoli che non possiamo essere amati da tutti.


Quante volte hai indossato delle maschere per poter essere accettato dal gruppo?

A me capitava spesso nel periodo adolescenziale, purtroppo ho trascinato questo meccanismo anche più avanti fino a perdere la coscienza di chi ero realmente. L?unico vero scopo era fare in modo che il gruppo mi accettasse. Il risultato è che ora ho difficoltà a stare in gruppo perché non ho mai imparato come si fa. Ma questa è un?altra storia.

Anche in questo caso la soluzione sono le persone che ti stanno vicino.

Non importa quante siano perché non è una gara di popolarità, importa quanto tu riesca ad essere te stesso con loro e quanto riuscite a tirar fuori il meglio l?uno dall?altro.

 

Cosa ci rende capaci di decidere?


In questo articolo ti ho chiesto spesso di andare oltre i tuoi limiti e di ingannare la tua mente.

Ebbene l?autoinganno è un processo mentale fondamentale per ricreare la tua realtà.


Tutto ciò che vedi e percepisci è frutto di una serie di filtri mentali che tu (e solo tu) hai, sono diversi dai miei e da quelli di qualsiasi altro essere umano. Questi filtri li hai costruiti attraverso l?esperienza diretta e solo tu puoi cambiarli.


Cattiva notizia: l?essere umano preferisce scegliere ciò che gli è più comodo rispetto a ciò che è migliore.


Questo significa che decidiamo evitando le opzioni scomode, dolorose, minacciose e faticose. Tutto per preservare il nostro stato di apparente equilibrio, tutto senza essere coscienti di farlo.


Buona notizia: hai la possibilità di invertire il processo con la consapevolezza.


Significa prendersi del tempo per stare nella paura di decidere e trovare il perché più profondo che ci muove e alle volte sì, sarà necessario fare un salto nel vuoto.????????