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Se c?è una cosa che ho imparato nella mia carriera da imprenditrice, è che il concetto di ?pianificazione? è un po? come cercare di addomesticare un gatto selvatico: bello in teoria, ma nella pratica decisamente meno elegante. Mi ricordo ancora quando ho messo mano al mio primo business plan, tutta entusiasta e convinta che fosse la chiave per il successo. La realtà? Beh, diciamo solo che quel piano è cambiato più volte della mia acconciatura negli anni ?90.


L?illusione del piano perfetto


Partiamo da un presupposto: il business plan perfetto non esiste. Se sei tra quelli che pensano che tutto debba essere pianificato al millimetro, mi spiace deluderti, ma ti sei imbattuta nella persona sbagliata. Non fraintendermi, avere una direzione è fondamentale, ma pensare che ogni dettaglio debba essere scolpito nella pietra è semplicemente irreale. Le variabili che ti buttano fuori strada sono infinite: mercati che cambiano, clienti che non sanno cosa vogliono, pandemie globali (qualcuno ha detto COVID?). E allora, che fai? Ti adatti, improvvisi, e continui a correre, sperando che il prossimo ostacolo non ti faccia cadere a faccia in giù.


La mia vita in parallelo


Questa stessa filosofia si applica perfettamente alla mia vita. Qualcuno mi ha detto che dovrei avere tutto sotto controllo a questo punto, ma la verità è che la mia esistenza è un costante work in progress. Un momento sono certa di voler fare yoga ogni mattina, il giorno dopo decido che dormire un?ora in più è l?unico modo per sopravvivere alla giornata. E non farmi parlare delle relazioni personali: una miscela esplosiva di caos e imprevisti, proprio come il business.

La vita e il business non sono lineari, sono un continuo susseguirsi di curve, deviazioni e occasionali cadute nei burroni. E sai una cosa? Va bene così.


L?evoluzione del business plan: dalla rigidità alla flessibilità


Quando ho iniziato a creare business plan, mi sono aggrappata all?idea che tutto dovesse seguire un percorso prestabilito. Le vendite dovevano crescere del 20% ogni trimestre, i costi dovevano essere sotto controllo e il mio team doveva lavorare come un orologio svizzero. Spoiler: niente di tutto questo è successo. E ci ho messo un po? a capire che la flessibilità è la vera chiave del successo. Più che un piano, il business è un dialogo continuo tra ciò che speri accada e ciò che effettivamente succede.


E allora, ho imparato ad accogliere l?incertezza. Ho accettato che ogni piano è solo un punto di partenza, non una sentenza definitiva. Se un progetto non va come previsto, non è la fine del mondo, è solo un'opportunità per ricalibrare e fare meglio. E questo vale anche per la mia vita: ogni fallimento non è altro che una lezione, ogni ostacolo una nuova strada da esplorare.


L'arte di vivere con il "work in progress"


Viviamo in una società che ci spinge a essere perfetti, a mostrare sempre il nostro lato migliore, senza esitazioni, senza errori. Ma la verità è che il ?work in progress? è l?essenza della vita. Quando capisci che non devi avere tutte le risposte, che va bene cambiare idea, che puoi evolvere, allora inizi a vivere davvero.


La stessa cosa vale per il business. Non devi avere il piano perfetto, devi avere la capacità di adattarti e di crescere con ogni sfida che incontri. In un mondo in continua evoluzione, la rigidità è una condanna. Abbracciare il cambiamento, accettare che il business plan è solo una bozza che si riscrive ogni giorno, è ciò che ti permette di rimanere in gioco.


Cosa ho imparato lungo la strada


A questo punto, potresti chiederti cosa ho imparato da tutti questi ?work in progress?. Prima di tutto, ho capito che non importa quanto pianifichi, ci sarà sempre qualcosa che ti sorprenderà. E invece di cercare di controllare ogni singolo dettaglio, è molto più sano (e divertente) lasciarsi andare e imparare a danzare con l?incertezza.

Ho imparato che il fallimento non è la fine, ma solo una parte del processo. Ho visto progetti fallire miseramente solo per scoprire che, in realtà, erano trampolini per qualcosa di migliore. E sì, ci sono stati momenti di frustrazione e di sconforto, ma sono anche quelli che mi hanno resa più forte e determinata.


Conclusione: Abbraccia il caos


Il mio business plan è un work in progress... e sai una cosa? Lo è anche la mia vita, e va bene così. Non cerco più la perfezione, non pretendo più di avere tutte le risposte. Vivo ogni giorno con la consapevolezza che, proprio come il mio business, anche la mia vita è una bozza in continua revisione. E, sinceramente, non potrei essere più felice.

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Se anche tu ti senti persa, se il tuo business sembra essere fuori controllo, ricordati che va bene così. Non devi avere tutte le risposte, non devi avere tutto sotto controllo. Quello che conta è continuare a muoversi, ad adattarsi e a crescere, anche quando il piano sembra completamente sballato.


Quindi, la prossima volta che ti senti sopraffatta dalle aspettative, che si tratti della tua vita o del tuo business, ricorda: tutto è un work in progress. E in questo caos, c?è una bellezza che vale la pena abbracciare.