Paragono spesso la mia vita a un frullatore.
Alle volte non capisci cosa sta succedendo, altre sei proprio la persona che preme il pulsante di accensione.
Questa immagine mi piace soprattutto perchè mi ricorda che, a prescindere dagli ingredienti che metti dentro, il risultato sarà comunque diverso da quello che ti aspetti e se qualcosa non ti piace, puoi scegliere di aggiungere qualche nuovo ingrediente e premere di nuovo il pulsante.
Oggi voglio raccontarti alcuni avvenimenti importanti, dei veri e propri terremoti direi, che mi hanno portato fino a qui.
Spero possa esserti di aiuto e ispirazione per imparare a osservare il futuro con occhi diversi.
Nel lontano 2007 mi sono laureata alla Cà Foscari a Venezia, laurea specialistica di Economia.
Per me è stato un traguardo importante, il giorno che segnava la fine della mia carriera da studentessa (così pensavo all?epoca).
Con la laurea stretta in pugno ero pronta ad entrare nel mondo del lavoro.
La mia ricompensa, dopo tanti anni di studio, sarebbe stata una meravigliosa carriera all?interno di qualche multinazionale (o almeno così credevo). Con tutta la mia tenacia ho iniziato a cercare un posto fisso, come mi avevano detto di fare e nel giro di poco tempo sono riuscita a trovare ciò che cercavo.
L?anno dopo ho scelto di convivere con il mio compagno e, inaspettatamente, mi sono ritrovata in una situazione di stallo: il lavoro c?era, la casa c?era, il compagno c?era. Da buona fan della Disney direi che avevo tutto quello che una donna potesse desiderare.
Il mio mal di pancia cronico non era d?accordo.
Mancava qualcosa?
Seguendo il flusso degli eventi è arrivato il secondo scossone della mia vita, la maternità.
Dopo il lavoro, la casa, il compagno, secondo la tradizione il passo successivo è un figlio, quindi io e il mio compagno decidiamo di seguire il flusso. Era l?aprile del 2014.
Sono rimasta incinta il mese successivo alla decisione, mi è andata bene, meglio di quel che pensavo.
Insomma, sono diventata mamma, la mia quotidianità si è rivoluzionata e con essa il mio modo di pensare e la mia vita.
Iniziai a fare corsi sulla genitorialità e, oltre ad accorgermi che sarei rimasta studentessa a vita, ho avuto modo di incontrare persone che mi hanno fatto riflettere sui miei valori, su chi sono e chi vorrei essere perché diciamolo, i bambini imparano per imitazione quindi se vuoi una figlia coraggiosa devi essere coraggiosa tu per prima.
Questo cambio di prospettiva mi ha fatto capire quante cose sbagliate ci fossero nella mia vita e, a causa/per mia figlia, ho cominciato a sistemare le cose. La maternità si è trasformata in un viaggio introspettivo personale, dove mia figlia era solo spettatrice di quello che mi stava accadendo.
Il primo passo è stato quello di avvicinarmi al mondo della crescita personale e qui è avvenuto un altro cataclisma: i libri sul mio comodino sono cambiati radicalmente, il mio modo di vivere le emozioni ha subito un'inversione di marcia, la mia relazione ha fatto un salto di qualità pazzesco.
Insomma nel giro di pochi anni ho buttato all?aria tutto quello che credevo ?giusto?, perché universalmente riconosciuto come tale, e ho iniziato a costruire ciò che era giusto PER ME. Alle volte mi trovavo d?accordo con quanto mi era stato insegnato, ma spesso mi sono trovata di fronte alla consapevolezza di volere qualcosa di diverso.
La mia relazione andava (e va) benissimo, anche il mio compagno ha affrontato la paternità come un cambio di prospettiva e ha iniziato a cercare la sua verità. Spesso ci confrontiamo sulle rispettive nuove consapevolezze e spesso concordiamo su ciò che è giusto o sbagliato, sempre nell?ottica della coppia, altrimenti come ben sai si entra nel parametro del giudizio che è deleterio.
Il mio mal di pancia però non passava.
Ho deciso di cambiare lavoro perchè pensavo che il problema fosse che l?azienda non mi valorizzasse a sufficienza.
Pensavo anche di aver trovato un posto perfetto, colleghi stupendi, ambiente familiare, giuro che pensavo sarei rimasta lì a vita.
Poi è arrivato il risveglio spirituale a cambiare le carte in tavola per l?ennesima volta.
Gennaio 2019, un sabato qualunque, iniziato come tutti i sabati.
Dovevo andare a fare un trattamento pranic healing perchè stavo male da tre mesi, non erano serviti nemmeno gli antibiotici e io ero disperata, non sapevo più che fare!
Da quella seduta, che all?epoca mi è sembrata mistica, è tornata a casa una donna in lacrime che aveva appena capito di aver trascurato il suo spirito per troppo tempo.
Sono guarita dopo tre giorni, con sorpresa di tutti quanti (medico compreso) e ho capito che la mia crescita personale aveva raggiunto un limite che dovevo superare. Ho iniziato ad informarmi su cosa fosse la spiritualità, fino ad imbattermi nel Goddess Temple.
Qui ho incontrato parole e concetti che mi risuonavano, è stato come rileggere per la prima volta dopo tanto tempo, degli scritti che avevo dimenticato.
Per me è stata una vera rivelazione, ho iniziato a leggere ed informarmi sull?argomento, fino ad iniziare un percorso iniziatico durato due anni in cui ho esplorato la sacralità femminile e ne sono uscita rinnovata, con un vero cambiamento in atto.
Gennaio 2020, un paio di mesi prima della pandemia io ho la meravigliosa idea di abbandonare il posto fisso. Per fortuna il mio compagno che è più posato di me, mi ha fatto riflettere dicendomi che sarebbe stato il caso di costruire un progetto solido prima di mollare il posto fisso, considerando anche le spese di famiglia.
In quel momento ho deciso che avrei cambiato professione: avrei preso quello che mi serviva dal controllo di gestione e che mi sarei trasformata, in cosa non mi era ancora chiaro, ma sentivo che stavo per raggiungere una pienezza che non avevo mai sperimentato fino a quel momento.
Durante il percorso sciamanico mi sono sentita risvegliata, era come se quello che stavo facendo fosse solo un ripetere vite passate, integrandole con nuove consapevolezze. Il mio percorso nel campo del business all?inizio sembra cozzare con questo nuovo spirito e, ammetto che ho provato anche a chiuderlo in un cassetto, ma non è stato possibile.
Io sono una donna d?affari, mi piace parlare di soldi e investimenti, ma mi piace anche farlo in un certo modo.
Non lavoro per avidità, desiderando i macchinoni o case sparse per tutto il globo.
Io ho deciso di portare un modo nuovo di fare economia che metta al centro la persona e non i soldi.
E adesso?
Il mio viaggio è finito? Ancora non lo so, non sò nemmeno se finirà mai.
Magari tra due anni deciderò di intraprendere nuove strade e di esplorare nuove professioni. Non mi interessa e non me ne cruccio adesso.
Ho imparato a stare nella meraviglia della scoperta, il futuro è incerto e questo non deve essere fonte di preoccupazione, anzi, deve essere eccitante perchè l?incerto apre a mille possibilità.
Magari non sono quelle che hai in mente oggi, però sono sicura che saranno magnifiche.
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